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Prospettive d’architettura| La Sfida della Contemporaneità

Quando Adolf Loos pronunciò la frase “l’ architettura deve piacere a tutti, a differenza dell’arte che non ha bisogno di piacere a nessuno”, era l’inizio del Novecento , un periodo di profondo cambiamento culturale e sociale. L’architettura stava uscendo dall’ Ottocento , secolo dominato dal gusto per l’ornamento e per lo stile storico, e stava muovendo i primi passi verso la modernità. Loos, con i suoi scritti e le sue opere, si oppose con forza all’eccesso decorativo che considerava un retaggio di epoche passate, convinto che l’architettura dovesse liberarsi dal superfluo per tornare alla sua essenza funzionale. Per lui, l’arte era il campo dell’espressione individuale, della libertà soggettiva, mentre l’architettura aveva un compito diverso: rispondere ai bisogni concreti delle persone. Da qui nasceva la sua affermazione: l’architettura non poteva permettersi di essere solo un atto creativo, dove il gesto dell’artista domina tutto; doveva essere un atto di responsabilità colletti...

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