CASE ICONICHE | Robie House: il Manifesto della Prairie School (Chicago, Illinois 1908-1909)

Nel cuore della città del vento, Frank Lloyd Wright firma una delle sue opere più iconiche: la Casa Frederick C. Robie, una sinfonia architettonica che incarna con precisione i principi della Prairie School. Ma il vero motore creativo di questa dimora straordinaria fu il suo committente: un ingegnere, con idee tanto chiare quanto radicali.

Robie voleva una casa senza fronzoli, resistente al fuoco, funzionale come un orologio svizzero e priva di tutto ciò che potesse ricordare l’arredo borghese dell’epoca – tende, tappeti, decorazioni convenzionali. In risposta, Wright progettò un edificio che sfidava le convenzioni: un organismo architettonico coerente e integrato, in cui ogni dettaglio, dall’arredamento alla luce, è parte di un’unità armonica.
L’equilibrio tra funzione e poesia
La casa si sviluppa su un lotto d’angolo, una condizione che influenzò fortemente la composizione planimetrica. Al piano terra trovano spazio ambienti di servizio – sala giochi, biliardo, lavanderia, dispensa – e un ingresso decentrato che conduce a una scala ascensionale, quasi rituale, verso il piano nobile.


Al primo piano si apre un unico, lungo spazio fluido, interrotto solo da un camino centrale che separa la zona pranzo dal soggiorno. Un palcoscenico di volumi orizzontali e luci soffuse, pensato per garantire privacy e controllo visivo, secondo un preciso desiderio del proprietario: vedere i vicini senza essere visti.
L’arte dello sbalzo e l’architettura come paesaggio
L’elemento più audace? Il portico a sbalzo verso ovest, che si protende per oltre 3 metri senza supporti immediati, sfidando la gravità e gli standard dell’epoca. Un gesto architettonico potente, che proietta l’edificio nello spazio circostante come un ramo che cresce dal tronco.


Wright concepisce la casa come una creatura del paesaggio, un organismo radicato nel suolo e modellato dall’ambiente: principio fondante della sua architettura organica. Non c’è separazione tra struttura e arredo, tra forma e funzione – tutto è parte di un’unica visione.
Come scrisse lui stesso:
“…è decisamente impossibile considerare l'edificio come un elemento e il suo arredamento come un altro... sono entrambi semplici dettagli strutturali della sua natura e completezza.”

Design che parla: la tavola e la luce
Anche il design degli interni racconta questa visione. Emblematica la tavola da pranzo: agli angoli, quattro pilastri con lampade in vetro colorato e ripiani per composizioni floreali. Nessuna barriera visiva al centro: la luce e la decorazione si spostano ai margini, liberando lo sguardo e facilitando la relazione umana.


Oggi la Robie House è National Historic Landmark e parte dal 2019 del patrimonio mondiale UNESCO, all’interno del sito seriale “Le opere architettoniche del XX secolo di Frank Lloyd Wright”.
È considerata la più compiuta espressione della Prairie School – uno stile autenticamente americano, nato per dialogare con il paesaggio orizzontale del Midwest.

Una casa, un’idea, un'icona.
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