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ArtLove| Le Sfere di Arnaldo Pomodoro


Sfera grande, 1966-67, Mount Sinai Hospital, New York - fonte immagine

«Nel mio lavoro vedo le crepe, le pareti erose, il potenziale distruttivo che emerge dal nostro tempo di disillusione».

Sono queste le parole di Arnaldo Pomodoro, scultore e orafo italiano operante nell’ambito dell’arte non figurativa, creatore delle Sfere di bronzo che si scompongono davanti allo sguardo degli spettatori tramite frastagliate e lacerate sezioni. 

Sfera con sfera, 1989-1990  Città del Vaticano, Musei Vaticani, Cortile della Pigna - fonte immagine

Le Sfere di Pomodoro pongono in evidenza il contrasto tra la perfezione della levigatezza della sfera e la complessità celata all’interno dell’opera, come se si trattasse di una sorta di metafora inerente la complessità dell’ignoto. E’ l’interno delle Sfere, l’anima vera e propria, ad essere mostrato al pubblico, con lo scopo di erudirlo circa la non esistenza dello spazio esterno in quanto tutto ciò che accade si svolge all’interno in quelle che sono le viscere racchiuse dalle pareti lucenti e lisce, dai volumi nitidi e perfettamente delineati. Pomodoro ha il potere di rendere visibile il reale attraverso forme nuove, l’artista utilizza configurazioni che superano l’ovvietà di ciò che appare, di ciò che è già conosciuto, pone in evidenza ciò che viene nascosto, raggiungendo nuovi accenti di vita e poesia.

Sfera con sfera, 1989-1990  Città del Vaticano, Musei Vaticani, Cortile della Pigna - fonte immagine

Per capire la complessità delle opere di questo artista italiano si ritiene opportuno prendere in esame la Sfera collocata nel Cortile della Pigna presso i Musei Vaticani (1990), la quale assume un significato simbolico caricato dal luogo di collocazione sulla scultura contemporanea: l’installazione di Pomodoro è stata realizzata con l’aspetto di una Sfera dentro la Sfera, la quale ruota lentamente mossa dal vento, ciò è emblema della Chiesa, in quanto il Vaticano conserva sotto una superficie apparentemente perfetta dei complessi meccanismi che durano da secoli, i quali sono messi in moto da modelli misteriosi della natura della materia e dal Mistero della Fede.

Sfera con sfera, 1989-1990  Città del Vaticano, Musei Vaticani, Cortile della Pigna - fonte immagine

E’ il contrasto tra interno ed esterno il centro della poetica espressa nell’arte di Pomodoro: il mondo in cui vive l’essere umano è un mondo potenzialmente distruttivo, dove la violenza e la minaccia dello sconosciuto, di ciò che è ignoto, si cela sotto una superficie che si presenta all’uomo apparentemente perfetta, ma attraverso una introspezione che si serve delle fratture che denunciano l’inimmaginabile fragilità della materia, è possibile far venire alla luce il lato oscuro e l’interiorità dell’animo e del mondo.

"Ecco ciò che mi muove a fare le sfere: rompere queste forme perfette e magiche per scoprirne (cercarne, trovarne) le fermentazioni interne, misteriose e viventi, mostruose e pure; così provoco col lucido levigato un contrasto una tensione discordante, una completezza fatta di incompletezze. Nello stesso atto, mi libero di una forma assoluta. La distruggo. Ma insieme la moltiplico. L’opera si può leggere allora continuamente, di giorno in giorno; e così possiede, secondo me, la sua migliore continuità: che non risponde semplicemente a un consumo, ma risponde piuttosto a un bisogno di scoperta che è in tutti e che in tutti è insoddisfatto dalla meccanicità industriale. È importante il fatto che le mie sfere si possono anche spostare, ruotare: hanno così anche “sotto le mani” il valore di movimento e partecipazione che hanno nella visualità."

Sfera con sfera, 1989-1990  Città del Vaticano, Musei Vaticani, Cortile della Pigna - fonte immagine

Questa nuova idea di "scultura a tutto tondo" nasce in lui negli anni in cui si trasferisce negli Stati Uniti per approfondire i suoi studi e iniziare a diffondere le sue opere nelle gallerie. Questi furono gli anni della ricerca per "uscire dall'idea del rilievo, per pensare ad una nuova forma di scultura a tutto tondo".

 Lo studio di Brâncuşi conservato nel Centro Pompidou di New York - fonte immagine
L'idea nacque come una folgorazione durante la sua visita alla Sala di Brâncuşi del Museo d'Arte Moderna di New York, dove "la perfezione di queste forme e l'aver capito come poter unire tutta l'esperienza del passato alla modernità. Da quel momento ho provato una tale rabbia: ho iniziato a vedere le sue sculture come un po' crepate e mi sono detto, 'ma forse questo lo posso fare io!!'.
A quel punto ho pensato se invece, una sfera, una colonna, vengono trafitte e corrose e la corrosione provocata da una termite, ma questa termite posso essere io che mangio le cose, per dare fermento alla forma, la forma stessa rappresentata dai solidi della geometria, vive automaticamente perchè io ho creato questi anfratti!

Colpo d'ala: omaggio a Boccioni, 1981-1984 - fonte immagine

E' avvenuto tutto così, senza nemmeno un'approfondita consapevolezza tant'è vero che appena ho fatto la prima sfera ho avuto paura che ci potesse essere un preciso riferimento a Fontana, e ciò mi mise molto in crisi. Chiamai Giudo Ballo, Gillo Dorfles per dire 'Guardate, cosa pensate? questo è una possibile via per me di risolvere il Tutto Tondo.' e loro mi dissero 'Beh, non vi è assolutamente alcun riferimento a Fontana' ed io li avrei abbracciati di gioia, perchè in effetti per me Fontana c'era; ma c'era come memoria, come provocatore e come inventore, perchè questo era lo spirito di Fontana!
Il problema è quello di differenziarsi e di formulare il proprio stile, ed è l'impresa più difficile che può capitare ad un artista.

Sfera con sfera, 1991 - fonte immagine

Uno studente a Los Angeles, in una mia conferenza universitaria dell'85, mi chiese se alcune delle mie opere erano ispirate al film 'Guerre stellari' di Lucas, ma propria ora nel '96 un critico d'arte americano ha scritto sul New York Times 'sono sicuro che Pomodoro è il vero ispiratore delle immagini, del paesaggi, degli oggetti del film 'Guerre Stellari' di Lucas."
(intervista ad Arnaldo Pomodoro di Marina Spada per la collana "Gente di Milano" Milano, 1996)

Ti consiglio la visione di due video per approfondire la conoscenza di questo grande artista italiano.


Fonti: 
- Angelica Porcu, La metafora dell’ignoto di Arnaldo Pomodoro, in artecracy.euhttp://artecracy.eu/2079-2/
- Marina Spada, Arnaldo Pomodoro. Racconto dell'artista, in "Gente di Milano" Milano, 1996.
- Sito ufficiale dell'artista, https://arnaldopomodoro.it/

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