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Icone del Design| Sedia Ball 1963

La Ball Chair, denominata anche Globe Chair, è una seduta ricavata utilizzando una delle forme elementari della geometria solida: la sfera.
Tagliandone un pezzo e ancorandolo saldamente a terra mediante un piedistallo in metallo lucido, l’autore, il designer finlandese Eero Aarnio, ha così ricavato una sedia dalla forma assolutamente non convenzionale.
Eero Aarnio è stato il pioniere di una nuova generazione di giovani designer iconoclasti pop che ritenevano che il design dovesse guardare al futuri ed esprimere le idee e gli interessi delle nuove generazioni.
Sedia Ball  chair  Globe Eero Aarnio Icone del Design anni sessanta
foto vintage del designer Eero Aarnio con la sua Ball Chair.
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Aarnio, come i suoi contemporanei avanguardisti degli anni sessanta, si allontanava dall'estetica ristretta fino a quegli anni riconosciuta per diffondere e far conoscere al mondo il design finlandese con le sue progettazioni in plastica o in vetroresina.
Sedia Ball  chair  Globe Eero Aarnio Icone del Design anni sessanta
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Immerso nella Zeitgeist dei ritmati swinging sixties, il designer scandivano creava la Sedia Ball, divenuta icona della serie televisiva cult Il Prigioniero (1967-68) e del film Un colpo all'italiana (1969). La sedia, altamente futuristica nella sua forma simile al casco di un astronauta, rifletteva gli ideali della "Space Age" e il desiderio di esplorare nuove frontiere.
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I motivi circolari erano già stati ampliamente adottati dai designer di carte da parati e tessuti, mentre le forme cilindriche venivano sempre più utilizzate nelle abitazioni moderne. La plastica era il materiale preferito nel design poiché poteva essere modellata in forme originali e inimmaginabili nella storia dell'arredo. La sedia Ball era una commistione di tale caratteristiche e dunque un faro nell'era della "Space Age" a livello di concetto, colore e forma.

Come è nata la Ball Chair
Aarnio, racconta l’origine dell’idea. Dopo aver studiato presso l’Istituto di Arti Industriali di Helsinki dal 1954 al 1957, nel 1962 aveva aperto un suo studio indipendente e si era trasferito con la famiglia in una nuova casa. Gli mancava però una poltrona grande e comoda e decise di costruirsene una da sé.
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Come ogni buon “artigiano” del design, l’architetto realizzò prima un disegno in scala uno a uno del modello, per verificare e rendersi conto della possibilità di utilizzo da parte di una persona di alta statura come lui. Poi, ne costruì un prototipo in legno compensato, lo ricoprì di carta bagnata e incominciò a rivestirlo di vetroresina. Una volta creato il “guscio”, rimosse l’intelaiatura interna e la imbottì. Poi aggiunse il piedistallo e, come tocco finale, collocò un telefono all’interno della sfera. Era nata così la Ball Chair.
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Il bozzetto originale della “Ball Chair” realizzato da Aarnio nel 1963.
La vetroresina, materiale impiegato per la fabbricazione delle chiglie delle barche, fu da allora largamente utilizzata e preferita da Aarnio per le sue opere, apprezzandola per la robustezza e duttilità che non poneva limiti nella creazione di nuove forme. L’originale prototipo è ancora conservato nella casa del designer, ma ci vollero diversi anni perché ne fosse iniziata la produzione in serie.
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La prima sedia prodotta fu presentata infatti soltanto al Salone del Mobile di Colonia del 1966, dove ottenne un grande successo di pubblico e critica e servì a consacrare Aarnio tra i maestri del design contemporaneo e a far conoscere nel mondo il design finlandese.
L’architetto è stato infatti uno dei pionieri nell’utilizzo delle materie plastiche nel settore del design, materiali in grado di liberare i progettisti da ogni vincolo di forma e colore.
Oggi, insieme con altri lavori del designer finlandese, la sedia è esposta nei musei più importanti del mondo, come il MoMa di New York, il Victoria and Albert Museum di Londra e il Vitra Design Museum.
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La Ball è qualcosa di più di una sedia: qualcuno l’ha definita “una stanza nella stanza” o “uno spazio nello spazio”. Lo spazio ricavato al suo interno infatti è un vero e proprio ambiente a sé stante, all’interno del quale è possibile trovare calma e relax e anche ritirarsi per telefonare senza essere disturbati.
Tuttavia, la poltrona ruota sul proprio asse, per cui l’utilizzatore ha la possibilità di guardarsi intorno, senza il rischio di sentirsi escluso dall’ambiente circostante.

Caratteristiche tecniche e curiosità
1. Il Guscio
Il guscio è in resina di poliestere rinforzata con fibra di vetro. La sedia, la cui seduta è ricavata all'interno di una emisfera, evoca ispirazioni futuristiche ed è un esempio impareggiabile dell'estetica della "Space Age".
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2. Interni
La sfera rappresenta uno spazio protetto e riservato. Imbottito in schiuma rivestita di tessuto, l'interno permette a chi si siede di accoccolarsi come nel ventre materno. Le casse acustiche integrate (optional), confermano che la sedia Ball rappresenta una stanza nella stanza.
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3. Il Colore
Il design della "Space Age" era caratterizzato da una palette di colori squillanti. Il rosso pomodoro e l'arancio erano molto usati perchè esprimevano l'energia e la vitalità del movimento pop. Il bianco e il nero, posti altrettanto in vista, riflettevano le influenza della optical art.
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4. Piedistallo
La sedia Ball non è dotata di gambe tradizionali, bensì di un piedistallo circolare basso e ampio, per fornire l'equilibrio necessario. Il piedistallo è in alluminio verniciato a smalto dello stesso colore della sfera in modo che i due elementi si integrino perfettamente.
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 Fonti:
- E. Wilhide, J. Glancey, Design La storia completa2017,  Valsamoggia (BO), Atlante s.r.l.;
- Carmen Granata, La Ball Chair di Eero Aarnio, 21 set 2016, in blog.casanoi.it, https://blog.casanoi.it/ball-chair-di-eero-aarnio/

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